Si può fare!

Nonostante la crisi, il disfattismo generalizzato e lo scarso entusiamo, si può fare.

Dopo 104 giorni di navigazione in solitario, Alessandro di Benedetto ha concluso il Vendée Globe: il giro del mondo in solitario e senza scalo.

L’unico italiano di questa edizione, il terzo italiano della storia a portare a termine la più estrema delle regate.
Nonostante le sue grandi capacità di marinaio, molti dubitavano: il budget era risicato, il progetto era partito in ritardo e Alessandro era la prima volta che si confrontava contro i più grandi al mondo.
Ma la sua lungimiranza, le sue grandi capacità e la sua determinazione hanno prevalso.

Un navigatore solitario e un armatore, perchè spesso gli armatori, nelle regate in equipaggio, si comportano come il bambino del cortile che porta la palla: lui decide le squadre e dove giocare, anche a scapito del risultato (questo è uno dei principali motivi per cui amo navigare in solitario).

Un libro che mi ha ispirato è il racconto della sua traversata dell’oceano Atlantico in solitaria su un catamarano da spiaggia. Un catamarano comprato usato, allestito nel giardino di una casa sui colli bolognesi di proprietà di amici e nella camera che aveva affittato nel periodo bolognese. Sicuramente già al tempo sognava il Vendée Globe, ora quel sogno è diventato realtà.

Bravo ancora Alessandro, grazie per dimostrarci ancora una volta che si può fare!

Per quanto mi riguarda, piangerò, suderò sangue, se necessario ingannerò, ma prima o poi prenderò la partenza del Vendée Globe.

Sergio Frattaruolo

Credits: fivestudio.it